Reiki

 

 

 

 

 

 

 

 

Reiki è una parola giapponese di due sillabe le quali svelano ed esprimono il significato dell' "Energia Vitale Universale" nella fusione di due principi:

rei

 

che possiamo definire come Energia Spirituale Universale e

ki

 

che è un concetto fondamentale nella Medicina Tradizionale Cinese e possiamo tradurlo come "Forza Vitale".

REI e KI danno luogo alla parola Reiki, Energia Vitale Universale, termine polivalente in grado di descrivere sia lDisciplina come la Pratica quanto l'Energia utilizzata.


Attraverso la cerimonia dell'iniziazione al Reiki vengono aperti i canali energetici che permettono di entrare in contatto con il cuore dell'Energia Infinita che permea ogni luogo dell'Universo.

Di questa forma di Energia si parla sin dagli albori dell'umanità.

Già dal V° Millennio A.C., gli Indiani postularono che fondamento di ogni forma di vita era il prana o energia vitale.

Nel 3000 A.C. i Cinesi teorizzano che la contrapposizione e l'equilibrio di yin e yang diano luogo al ch'i, energia che pervade tutta la materia. Il Taoismo, disciplina filosofica e medica di natura esoterica rappresenta il mezzo per controllare tale energia. Un'energia che, aggiungiamo noi, ha non poche affinitè con la Vril

Il termine Vril deriva dal nome della razza di semidei (i Vril-ya) che vive all'interno delle viscere della Terra. Per parecchio tempo “Vril” venne associato all'elisir di lunga vita.
Il libro
["Vril: The power of the Coming Race" di Edward Bulwer-Lytton. N.d.R.] ebbe tale fortuna che nel 1886 una bibita, assimilata all'elisir, contenente estratti di carne bovina, venne denominata Bovril, da Bovine e Vril, ed ancora adesso viene prodotta dall'Unilever.

L'Energia Vril deriva dal Sole Nero, Il Sole posto all'interno della Terra Cava, le cui radiazioni permetterebbero agli abitanti della Terra Cava, i Vril-Ya, di vivere per migliaia di anni, dotati di poteri divini. Vril è un diverso termine per definire la stessa energia: Reiki, Ch'i. Akasa, Pneuma, Etere e l'Energia Orgonica di Wilhelm Reich. (www.isoladiavalon.eu, voce "Vril")

Gli antichi Egiziani attuavano per il Faraone pratiche di rigenerazione e riti esoterici al fine di richiamare sopra esso e sull'intero Egitto l'Energia Vitale Universale.

Anche i Pitagorici parlavano dell'Energia Vitale dell'Individuo come di una forza luminosa in grado di curarlo.

I Celti, "Il Popolo del Cielo" o "Popolo Segreto" dalle zone centrali dell'Asia, passando dal Medio Oriente e dal Caucaso, raggiunsero l'Europa a partire dal 3.500 a.C., recando con sè conoscenze sciamaniche ed esoteriche mutuate dall'Oriente.

croce celtica

Anche se il Cristianesimo in Scozia ed Irlanda si appropriò del simbolo della Croce, in realtà la più antica rappresentazione della Croce Celtica denominata anche Sigillo dei Druidi, risale in Europa all' IX millennio a.C. ed è stata trovata in una grotta dei Pirenei francesi.

Considerato che i Celti raggiunsero l'Europa in tempi molto posteriori, è logico supporre che i Sacerdoti Celti, i Druidi (termine derivato etimologicamente dall'antico Dru-Wides, i Veggenti), abbiano fatto proprio questo simbolo pur non essendo, appunto, loro coevo.

Rappresenta l'Albero della Vita, con i Quattro Elementi Primevi Aria-Acqua-Fuoco-Terra (i quattro bracci della Croce) uniti dal Quinto, il Cerchio, cioè il Cosmo o l'Anima o l'Energia Universale che avvolge la materia increata, informe e Nera e, penetrandola, le dà vita, apportando la Luce, il Bianco.

Cesare definiva i Druidi con il termine di Gutuater (etimologicamente il Padre della Parola) da cui è derivato l'etimo Guaritore.Ciò a causa delle conoscenze sciamaniche e della capacità di richiamare l'Energia Guaritrice che i Druidi tramandavano solo oralmente agli allievi.

Tra l'altro il culto druidico della Virgo Paritura,diffuso secoli prima della nascita del Cristo, ha molti punti in contatto con la figura della Vergine Cristiana Maria.

Il termine Virgo deve, però, intendersi derivante dalla radice latina vir, forza, e quindi l'attributo che contraddistingue la Madre di Dio è Potente e non Casta, avendo la raffigurazione della Madre di Dio assorbito alcune qualità della Dea Cibele, la Potente, il cui rito si diffuse negli stessi anni del Cristianesimo.

La castità come qualità primaria della Madre di Dio è, infatti, elemento estraneo al lavorio interpretativo dei primi Padri della Chiesa e deriva invece da un'elaborazione teologica e teosofica molto posteriore, la cui conclusione fu la proclamazione solenne del dogma dell'Immacolata Concezione nel 1854.

Sembra che le conoscenze misteriosofiche recate dai Duidi abbiano avuto un influsso notevole sulla comunità degli Esseni. Tale comunità era un’associazione religiosa presente in vari luoghi della Palestina fin dal 2° sec. a. C. e scomparsa nel 1° secolo dopo Cristo. Le notizie frammentarie sugli Esseni ci pervengono da tarde fonti storiche (Plinio il Vecchio, Filone) fino al 1947, anno in cui vennero rinvenuti in 30 grotte a Qumran, vicino al Mar Morto, i famosi "Manoscritti del Mar Morto", una biblioteca formata da 800 rotoli e migliaia di frammenti scritti in aramaico e paleoebraico, ritrovati all'interno di anfore.

La filosofia e gli influssi degli Esseni si riscontrano nel Mazdeismo Zoroastriano, nel Bramanesimo, in Siddharta (il Buddha). La loro filosofia ha molti punti di contatto con i Culti Misterici Greci ed Egiziani. Erano guaritori e sciamani, come gli Egizi e praticavano la Profezia. Si definivano i poveri in spirito.

Le guarigioni dei malati erano ottenute con l'imposizione delle mani, previo contatto con l'Energia Universale.

Gesù Cristo era considerato dagli Esseni il più Grande dei Profeti. Sembra che sia stato da essi educato alla Misteriosofia e che sempre sia rimasto in contatto con la comunità Essena, come dimostrerebbe il fatto che l'Ultima Cena si sia svolta nel quartiere Esseno e che Giacomo il Giusto, fratello di Gesù, fosse il Maestro di Giustizia della comunità Essena, nominato successore da Gesù Cristo stesso nel corso dell'Ultima Cena.

Delle conoscenze e della filosofia Essena nulla è rimasto nella Chiesa, a causa della persecuzione attuata ai loro danni da San Paolo di Tarso, di cui un episodio è stato il massacro degli Esseni nel tempio di Gerusalemme, perpetrato da Paolo e dai suoi seguaci.

Siddharta Gautama (il Buddha) è l'altra Grande Figura Spirituale dell'Antichità. Figlio del re dei Sakia, decise di seguire la via dell'ascesi e del brahmanismo. Facendo uso dello yoga e di meditazioni profonde, raggiunse l'Illuminazione. Le guarigioni ottenute dall' Illuminato (Buddha) furono altrettanto numerose di quelle del Cristo.

Nei tempi moderni, altri ricercatori, da Paracelso a Mesmer, si riferirono ad aspetti particolari di questa Energia nei loro studi, ma è merito di Mikao Usui la scoperta delle modalità di utilizzo del Reiki.

Mikao Usui, era, sul finire del XIX secolo, Rettore della Doshisha University di Kyoto. Un giorno gli venne posta la Domanda cruciale: "Come faceva Gesù Cristo a guarire i malati?".

I rappresentanti delle Chiese Cristiane hanno fornito, per secoli, un'unica risposta:

Mistero della Fede...

Fortunatamente, non così fece Mikao Usui, che, pur riconoscendo di non avere una risposta alla Domanda, si pose però come obiettivo la riscoperta delle modalità delle guarigioni operate dalle grandi figure spirituali della Storia.

Lasciata l'Università, nei 7 anni seguenti si recò negli Stati Uniti, in India, in Tibet ma nel suo percorso reperì solo frammenti della Risposta.

Tornato in patria, ebbe il suo Graal. In un monastero buddista, in antichi Sutra scritti in Sanscrito, trovò finalmente i simboli che cercava.

Aveva i simboli ma non il modus operandi. Decise, quindi, di ritirarsi in meditazione sul sacro Monte Kuriyama e di iniziare un periodo di meditazione e digiuno.

All'alba del ventunesimo giorno, ormai disperato e stanco, vide un raggio luminoso che dal cielo si avvicinava a lui. Colpito, cadde in una Trance Elevata e, in questo stato alterato della Coscienza, i Simboli, sotto forma di Energia Luminosa, gli si impressero indelebilmente nella mente.

Si riebbe, dopo parecchie ore. Non avvertiva nè dolore nè stanchezza e si rese conto di avere il Dono.

Passò i sette anni successivi a curare ed assistere malati e derelitti, prestando il suo servizio nel quartiere dei poveri di Kyoto senza mai chiedere nulla in cambio.

Si rese però conto che coloro ai quali aveva restituito la salute, dopo poco tempo, tornavano a mendicare. Chiestene le ragioni, si sentì replicare che preferivano mendicare perché era più comodo e redditizio che lavorare!

Quindi, i Doni che elargiva non erano considerati nel loro giusto valore, poiché non veniva richiesto un controvalore quantomeno in riconoscenza e gratitudine.

Decise perciò di insegnare Reiki, ma solo a coloro i quali volessero finalmente scorgere la Luce all'interno di sè stessi.

Enunciò delle semplici regole a cui l'iniziato Reiki deve attenersi:

 

Non essere arrabbiato proprio oggi.

Non preoccuparti proprio oggi.

Onora i tuoi maestri, i genitori,

gli anziani.

Guadagna il tuo pane in modo onesto.

Sii grato nei confronti di tutto ciò 

che vive.



Riportiamo, di seguito,  ampi stralci tratti dalla voce "Reiki" su Wikipedia:

La malattia vista dal Reiki

Seguendo il punto di vista olistico, nel Reiki si afferma che la malattia, in qualsiasi forma si presenti, non è altro che la manifestazione sul piano fisico di uno squilibrio energetico. Secondo questa visione, traumi, incidenti, alimentazione, eventi atmosferici, situazioni ambientali, danno origine a dei blocchi energetici e alle malattie.Il Reiki ha come scopo quello di rimuovere questi blocchi energetici, ristabilendone il flusso, ristabilendo l'armoniosa interazione tra mente e corpo.

L'evento esterno, secondo questo punto di vista, può al massimo partecipare come concausa nella produzione di uno specifico sintomo, ma il conflitto nasce sempre nella psiche dell'individuo. Il dolore è l'informazione preposta alla conservazione della vita.

Malattia e squilibrio secondo il Reiki

Affermano i seguaci del Reiki che quando l'energia vitale non fluisce regolarmente all'interno del corpo umano seguendo il giusto ritmo, si parla di squilibrio energetico. La funzione principale del Reiki è quella di ristabilire questo equilibrio, e di permettere alla salute, alla vitalità ed alla felicità di manifestarsi liberamente. Le emozioni positive come la felicità, il buon umore, l'amore, la pietà, la tranquillità e l'appagamento sono qualità energetiche molto pure.
Secondo i praticanti il Reiki, quando vengono provate queste emozioni, si sta generando energia positiva. Le emozioni negative come la preoccupazione, la paura, il terrore, l'avversione, la rabbia, l'avidità, la bramosia, l'invidia sono energie molto dense e pesanti che richiedono grandi quantitativi di energia e di lavoro per circolare e sostenersi, tendendo ad infettare le altre persone con le quali vengono in contatto (come fanno anche le emozioni positive). Ecco dove, secondo i seguaci, il Reiki agisce. Comincia ristabilendo la pace e l'equilibrio nella mente e nel corpo.
Ristabilendo questo equilibrio e raggiungendo la "guarigione spirituale" anche il corpo ne avrà beneficio.

Controindicazioni e critiche

Secondo gli estimatori, essendo il Reiki un'"energia intelligente", non ci sono controindicazioni: il Reiki sa come deve agire, quindi non può causare danni.

Al contrario, alcune testimonianze[ riportano che in talune persone il Reiki induce soggezione psicologica poiché può portare a ritenere che il Reiki possa risolvere qualsiasi problema, fino a fare trascurare le terapie tradizionali, di dimostrata efficacia, curando ogni male (o affrontando ogni situazione della vita) con tale disciplina. Inoltre, il Maestro a cui ci si affida può far leva sul grado di influenza che ha sugli adepti per strutturare forme di condizionamento del tutto simili a quelle presenti all'interno delle sette.

Più in generale, del reiki si contesta che non ha alcuna valenza scientifica: non sono disponibili studi scientifici seri (studi controllati "in cieco", pubblicati su riviste autorevoli che ne garantiscano la serietà); inoltre, le spiegazioni fornite, basate su squilibri energetici, energia cosmica, canali energetici e così via, pur comuni nel campo delle medicine alternative, sono completamente estranee alla scienza moderna, e si collegano piuttosto a concezioni magiche.
Si afferma che il Reiki, mancando di ogni fondamento scientifico, deve i suoi eventuali (e comunque non dimostrati) benefici all'effetto placebo.
Altra tesi sostenuta dagli scettici è che il Reiki non sarebbe altro che un terapia per stare bene con sé stessi, non aspettandosi il praticante alcun significativo effetto di guarigione da alcunché.

In definitiva la pericolosità del trattamento Reiki è simile a quella di molte altre forme di medicina alternativa: spingere il praticante ad abbandonare forme di cura scientifiche per privilegiare forme di cura alternative prive di alcuna prova scientifica.


  

Noi in ogni caso, osserviamo che oggi, grazie a Mikao Usui ed ai suoi allievi, migliaia di Master Reiki e milioni di iniziati praticano Reiki. E, probabilmente, tutto ciò è una cosa positiva.